Il 26 aprile 1986 alle ore 1:23 nella notte il reattore numero 4 della centrale nucleare sovietica di Chernobyl esplodeva.
Errore umano nelle manovre, carenze progettuali del reattore, cattiva esecuzione di alcune parti della struttura concorsero all’evento catastrofico che lasciò il nucleo della centrale completamente scoperto e libero di emettere radiazioni in quantità enormi.
Molte persone morirono nell’imminenza dei fatti. Molte di più nei 15 giorni seguenti a causa di una dose insopportabile di radiazioni assorbite.
Un numero imprecisato ed enorme negli anni successivi.
Per tre giorni gli oltre 50000 abitanti di Prypjat, città che sorge a meno di due chilometri dalla centrale costruita per il personale della centrale, furono lasciati all’oscuro di ogni informazione sulla gravità della situazione, completamente esposti ad un livello di radiazioni intollerabile dall’organismo umano. All’alba del terzo giorno, la città fu frettolosamente evacuata da 1200 autobus inviati da Mosca.
130 villaggi nelle aree circostanti furono in seguito evacuati.
Oggi grazie al nuovo sarcofago posto sul reattore due anni fa, è possibile visitare questi luoghi testimoni della follia umana.
La radioattività continua ad risultare alterata rispetto ai livelli normali, ma seguendo percorsi controllati, ci si può muovere in zone sicure.
Le immagini raccontano una città e dei villaggi che si sono fermati a prima della fine della guerra fredda, testimoni silenziosi del dramma dei suoi abitanti
La stazione Fluviale di Prypjat, Chernobyl
La stazione Fluviale di Prypjat
La stazione Fluviale vista dal fiume
Strutture abbandonate
Chernobyl, Strutture abbandonate
L’acqua del fiume a Prypjat a 33 anni dal disastro
Ingresso alla zona di restrizione di Chernobyl
Maschera antigas abbandonata in un bosco
Piccolo negozio di alimentari abbandonato in un villaggio nei pressi di Chernobyl
Uno del 130 villaggi abbandonati in seguito all’esplosione
Auto abbandonata a Chernobyl
Attraverso il vetro ancora intatto, una camera di una casa di contadini ferma al giorno dell’evacuazione
Tracce di vita che non c’è più
La presenza umana è ancora palpabile dopo 33 anni
Piccola casa di contadini. le stufe per cucinare e riscaldarsi
Interno ammobiliato a Chernobyl
Un calendario del 1984
Tutto sembra fermo al giorno dell’evacuazione
Interno
Quaderno
Il segnale di accesso posto all’ingresso della città di Chernobyl
L’insegna di accesso alla città di Prypjat
Il viale che riporta in nomi dei villaggi abbandonati a causa dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl
L’asilo
I letti dell’asilo di uno dei villaggi abbandonati nei pressi della centrale
Lettini dell’asilo
Una bambola su un letto dell’asilo
Quaderni sul pavimento dell’asilo dei bambini di Chernobyl
Letti a castello, bambole, oggetti. Tracce di vita interrotta
Letti a castello nell’Asilo
Un’aula dell’asilo di Chernobyl. Un disco rotto, la libreria
Disegni dei bambini alle finestre
Una cosa non va fatta: toccare il terreno, la polvere. Tracce di moderni esploratori
Il reattore 4 di Cernobyl coperto dal nuovo sarcofago
Chernobyl. Il sarcofago sul reattore 4 esploso il 26 aprile 1986
Edificio abbandonato a Prypjat
Interno a Chernobyl
Palazzo abbandonato nel bosco di Prypjat
Palazzo abbandonato nel bosco di Prypjat
Murale a Cernobyl
Il parco divertimenti della città di Prypjat – autoscontro
Il parco divertimenti della città di Prypjat
La ruota panoramica nel parco divertimenti abbandonato nella città di Prypjat
Il parco divertimenti della città di Prypjat
Chernobyl, Scale interne allo stadio
Cernobyl, le tribune dello stadio. Il campo è oggi un bosco