Saline di Trapani - La costa di sale in formazione

Le Saline di Trapani

Sin dal XV secolo si hanno notizie delle Saline trapanesi. In un susseguirsi di alterne fortune storico commerciali, giungono perfettamente funzionanti fino ai giorni nostri.
Il terreno pianeggiante e la salinità dell’acqua leggermente superiore alla media, hanno reso questo ambiente perfetto per l’estrazione del sale dal mare.
In ampi bacini delimitati da muretti, viene pompata acqua di mare. Il successivo trasferimento di questa in quattro zone delimitate, durante un arco di tempo da marzo a settembre, trasformerà per evaporazione successiva, l’acqua di mare in una spessa crosta di sale.
I siciliani, prendendo ispirazione dagli olandesi, costruirono mulini a vento necessari per pompare l’acqua dal mare verso le vasche di evaporazione e, a fine processo, per macinare la dura crosta di sale ottenuta.
Dalle vasche adiacenti si scorge il colore acqua che da un blu intenso, acqua appena pompata dal mare, cambia fino a diventare il bianco abbagliante, di questo improbabile ghiaccio rilucente sotto il sole infuocato di agosto.
Micro organismi di colore rossastro, ad un certo grado di salinità del processo, trovano un ambiente a loro ottimale, colorando di rosso alcune vasche. Un certo tipo di crostacei si nutrono di questi micro organismi, a sua volta mangiati dai fenicotteri migratori che qua si fermano per il  loro ristoro, contribuendo così alla colorazione rosata del loro piumaggio.
La crosta secca e dura di sale ottenuta alla fine del processo, viene poi spaccata, trasportata con carriole ed infine macinata, secondo questo antico processo produttivo, ancora perfettamente efficiente.